Passiflore (Bosio, 1610)

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Bosio, Iacomo, 1610. La trionfante e gloriosa Croce. Rome. 774 + 67 p. d'index.

Passiflore, Bosio, 1610, La trionfante e gloriosa croce
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Texte original italien

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Mà molti misterij della passione del Signor, e Redentor nostro Giesù Christo, in alcuni fiori ci si rappresentano. Fra'quali, non credo, che fiore alcuno nè più maraviglioso, nè più stupendo si sia veduto, nè veder si possa mai di quello, che nasce nell'Indie del Perù, e della nuova Spagna ; chiamato da gli Spagnuoli La Flor de las cinco llagas. Il cui disegno portato fù la prima volta in Roma, mentre, ch'appunto io stava scrivendo queste cose, dal Reverendo Padre Frat'Emmanuello de Villegas, dell'Ordine Eremitano di Sant'Agostino, nativo della Città del Mexico. Nel qual mirabile, e misterioso Fiore ; pare, che'l misericordioso, e grande Iddio Creatore dell'Universo, particolarmente si compiacesse d'imprimere, e formar evidentissime imagini, e chiare significationi de'più principali misterij della passione dell'Unigenito suo figliuolo ; accio havessero à suo tempo, à servir poi, per ravvedimento, e conversione di quei Popoli Idolatri.

E prodotto questo Fiore da una pianta selvaggia, che nasce ordinariamente, e molto abbondantemente, quasi per tutte le Campagne di quei Paesi, chiamata da gli Spagnuoli Granadillo, la quale per sè stessa non hà forza d'ergersi molto in alto ; se non trova l'appoggio di qualche palo, o d'albero sì, ch'ordinariamente si và stendendo, e


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prolungando in terra ; Mà appoggiata ad albero, o palo, in breve tempo adegua, et arriva alla sommità dell'appoggio suo ; al quale si và avviticchiando, et abbracciando con certi vincigli suoi, come appunto fanno le nostre viti. Siede questo Fiore sopra cinque verdi frondi, che quasi di veste gli servono, in forma di campanella, dentro della quale stà il Fiore, quasi à somiglianza delle nostre rose ; mà assai maggiore. Le cui frondi però sono molto più strette. E nel Perù sono di color leonato ; e nella nuova Spagna, di color bianco, tutte pinticchiate di rosso. E nella sommità, sono tutte circondate da certi fili, à modo d'una frangia, di color di sangue. Quasi alludendo alle sferze, con le quali, il Signor nostro fù flagellato.

Vedesi nel mezo di questa rosa, spuntar un grano, dalla sommità del quale, sorge un breve fusto, quasi in forma di Colonna, che rappresenta quella, alla quale il Signore fu battuto. E dalla cima di detta Colonna escono trè rametti in triangolo, c'hanno vera forma di Chiodi ; accennando quelli, co'quali il Redentor nostro fù conficcato in Croce. E questi sono circondati da altri ramuscelli, ch'insieme s'intrecciano à modo di Corona ; ch'al naturale rappresenta quella, con la quale l'istesso Signor nostro fù Coronato. Nel mezo del sudetto Fiore, intorno al grano, v'è un sito di grandezza, quanta occuparebbe un reale, o come noi diremmo, un giulio ; di color giallo ; nel quale si veggono cinque punti, o siano macchiette, di color sanguigno ; le quali chiaramente accennano le cinque principali ferite, che Christo ricevette nella Croce. E quindi è, che comunemente vien chiamata: La Flor de las cinco llagas. Il granello, che stà nel mezo, dal quale sorge la Colonna ; i Chiodi, e la Corona, come detto habbiamo ; co'l tempo si và ingrossando, e si converte in un Frutto, che dal nome della pianta, anch'egli si chiama Granadillo. E mentre, che'l detto Frutto cresce ; il Fiore si và sfacendo ; non altrimenti , che si à noi fanno le mele granate.

Cresce ordinariamente questo Frutto alla grossezza d'un'uovo d'oca, e più ; anzi d'un limoncello de'mezani. E quando è maturo, si mostra di color giallo, tutto pinticchiato d'alcune macchie verdi. Et è pieno d'un liquore di soavissimo odore, che spira quasi muschio, et ambra. Et è di gusto delicatissimo. Rompendosi, o tagliandosi la corteccia del Frutto nella punta, si beve il liquor suo, quasi come un'uovo. Bevuto conforta lo stomaco, aiuta la digestione ; et è di buono, e sano nutrimento. Il colore della Colonna, della Corona, e de'Chiodi, è verde chiaro ; e la Corona è circondata da un certo velo, o sia pelo sottilissimo , di color pavonazzo. La pianta è molto ricca di frondi, le quali hanno appunto forma d'un ferro di Picca, o di Lancia. Accennando à quello, ch'aperse il Costato al nostro Redentore. E per lo più, sono di grandezza quattro volte tanto, quanto è il Frutto. Se ben'in alcuni luoghi, non sono così grandi.

Hà questo Fiore una proprietà, ch'al tramontar del Sole, si serra, e si rinchiude nelle cinque frondi, in mezo delle quali siede sì, che mentre il Sole stà sotto terra, altro di lui non si vede, ch'un bottone verde, à modo delle nostre rose, che non sono ancor aperte. Mà nello spuntar del Sole dall'Orizonte orientale, si ritorna ad aprire. Non però tanto mai, che se con mano non s'allarga, si possino ben discernere i misterij, che dentro di lui, mirabilmente si rinchiudono. Percioche serba sempre la forma d'una campanella, come detto habbiamo. Mà noi, contra la natura sua, l'habbiamo fatto disegnar aperto, come una ben fatta rosa, per gusto de'pij Lettori ; accioche possino haver consolatione di contemplar in esso, l'alte maraviglie del suo, e nostro Creatore. Alla cui infinita Sapienza, può essere, che piacesse di crearlo in questo modo rinchiuso ; forse per accennare, che'l mirabile misterio della Croce, e della Passione sua doveva essere alle Genti idolatre di quei Paesi ascoso, e celato, fin'al tempo dall'altissima sua Maestà preordinato... [...]


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Et il Padre Fra Hieronimo de Aguero suo Compagno sopradetto, m'affermo, et assicurò, che i Cittadini di Lima, ne' giardini loro, di questa pianta Granadillo, fanno ampissimi pergolati ; sotto de'quali, se ne stanno all'ombra, et al fresco ; e che spesso vi cenano con gran gusto, e diletto. Percioche i frutti dell'istesso Granadillo, spirano ivi un così soave, e dilettoso odore, che sembra loro d'esser appunto in un Terrestre Paradiso. [...]

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Mà mentre s'è tardato a stamparsi questo Libro ; il Fiore sopradetto è stato stampato in Bologna ; dove intendo, che molti Spiriti elevati hanno fatte sopra di esso, e sopra gli stupendi misterij, che rappresenta, molte ingegnose compositioni, e vaghe Poesie. E di più, m'è anco stato mandato dalla Corte di Spagna ; dove parimente è stato stampato, nel medesimo anno 1609.

Traduction française

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Mais de nombreux mystères de la passion du Seigneur et Rédempteur notre Jésus Christ sont représentés dans quelques fleurs. Parmi elles, je crois qu'aucune fleur plus merveilleuse ni plus étonnante n'a été vue et ne pourra jamais se voir, que celle qui naît dans les Indes du Pérou et en Nouvelle-Espagne ; appelée par les Espagnols la Fleur des cinq plaies. Son dessin a été apporté la première fois à Rome, alors que j'étais justement en train d'écrire sur ces choses, par le Révérend Père Frère Emmanuello de Villegas, de l'Ordre Hermite de Sant'Agostino, natif de la ville de Mexico. Dans cette fleur admirable et mystérieuse, il semble que le Dieu grand et miséricordieux créateur de l'Univers s'est particulièrement plu à inprimer et former des images évidentes et des significations claires des plus grands mystères de la passion de son fils unique ; pour qu'elles puissent servir ensuite en leur temps au repentir et à la conversion de ces peuples idolâtres.

Cette fleur est produite par une plante sauvage, qui naît d'habitude et très abondamment dans toutes les campagnes de ces pays, appelée par les Espagnols Granadillo, et n'a pas la force de s'élever beaucoup par elle-même, si elle ne trouve l'appui d'un arbre quelconque, et va en s'étendant et


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se prolongeant par terre. Mais appuyée à un arbre, elle s'adapte, et arrive en peu de temps au sommet de son appui ; auquel elle s'accroche et s'embrasse avec ses vrilles, exactement comme font nos vignes. Cette fleur repose sur cinq feuilles vertes [les sépales] qui lui servent d'habit, en forme de cloche, dans laquelle est la fleur, qui ressemble à nos roses, mais en plus grand. Ces feuilles sont cependant bien plus étroites. Et au Pérou, elles sont de la couleur du lion (?) ; et dans la Nouvelle-Espagne, blanches toutes piquetées de rouge. Et au sommet, elles sont toutes entourées d'une sorte de fils comme une frange, et de la couleur du sang. Comme si elles faisaient allusion aux fouets avec lesquels notre Seigneur a été flagellé.

Au milieu de cette rose, on voit pointer un grain, du sommet duquel sort une brève tige, comme en forme de colonne, qui représente celle à laquelle le Seigneur fut battu. Et en haut de cette colonne sortent trois petits rameaux en triangle, qui ont une vraie forme de clous ; indiquant ceux avec lesquels notre Rédempteur fut cloué à la Croix. Et ceux-ci sont entourés d'autres filaments qui s'entrelacent ensemble comme une couronne ; ce qui représente au naturel celle avec laquelle notre Seigneur fut couronné. Au milieu de la dite fleur, autour du grain, il y a un endroit de la taille d'un réal, ou comme nous dirions, d'un giulio, de couleur jaune ; dans lequel se voient cinq points ou petites taches, de couleur sang ; ils indiquent clairement les cinq plaies principales que le Christ a reçues sur la Croix. C'est pourquoi elle est communément appelée la Fleur des cinq plaies. Le petit grain qui est au milieu, et d'où sort la colonne ; les clous et la couronne, comme nous avons dit, grossit avec le temps et se change en fruit, qui s'appelle lui aussi Granadillo, d'après le nom de la plante. Et alors que le fruit croît, la fleur se défait ; de la même façon que nos grenades.

Ce fruit croît ordinairement à la grosseur d'un œuf d'oie ou plus ; plutôt d'un citron moyen. Et quand il est mûr, il montre une couleur jaune, tout piqueté de quelques taches vertes. Et il est plein d'un jus d'odeur très douce, qui exhale comme du musc ou de l'ambre. Et il a un goût très délicat. En cassant ou en coupant l'écorce du fruit à sa pointe, on boit son jus comme on le ferait d'un œuf. Il réconforte l'estomac et aide à la digestion, et c'est un aliment bon et sain. La couleur de la colonne, de la couronne et des clous est vert clair ; et la couronne est entourée d'un voile ou de poils très fins, de couleur violette. La plante est riche en feuilles, qui ont exactement la forme d'un fer de pique ou de lance. Indiquant celle qui a ouvert le flanc de notre Rédempteur. De plus, elles sont quatre fois plus grandes que le fruit. Bien qu'en certains lieux, elles ne soient pas si grandes.

Cette fleur a la propriété, au coucher du soleil, de se resserrer et se refermer dans les cinq feuilles où elle est posée, de sorte que quand le soleil est sous terre, on ne voit rien d'elle qu'un bouton verd, comme nos roses quand elles ne sont pas encore ouvertes. Mais dès que le soleil pointe à l'horizon oriental, elle s'ouvre à nouveau. Mais si on l'ouvre à la main, on peut bien discerner les mystères qui se renferment en elle admirablement. C'est pourquoi elle garde toujours la forme d'une cloche, comme nous l'avons dit. Mais, contre sa nature, nous l'avons fait dessiner ouverte, comme une rose bien faite, pour l'agrément des pieux lecteurs ; de sorte qu'ils puissent avoir la consolation d'y contempler les hautes merveilles de leur Créateur et du nôtre. Il se peut qu'à son infinie sagesse, il plaise de la créer ainsi renfermée ; peut-être pour montrer que le mystère admirable de la Croix et de la Passion devait être caché et dissimulé aux gens idolâtres de ces pays, jusqu'au temps déterminé par sa haute Majesté...

[...]


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Et le Père Fra Hieronimo de Aguero son Compagnon susdit, m'a affirmé et assuré que les habitants de Lima font de cette plante Granadillo de vastes pergolas dans leurs jardins, sous lesquelles ils se tiennent à l'ombre et au frais ; et que souvent ils y dinent avec grand plaisir et délectation. Parce que les fruits de ce même Granadillo y exhalent un parfum aussi suave et agréable qu'il leur semble être tout à fait dans un Paradis Terrestre. [...]


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Entretemps, l'impression de ce livre a tardé ; la fleur en question a été imprimée à Bologne ; où je comprends que de nombreux esprits élevés ont fait des compositions très ingénieuses et de vagues poésies sur elle et sur les mystères étonnants qu'elle représente. De plus, on m'en a encore envoyé de la Cour d'Espagne ; où elle a également été imprimée, cette même année 1609.